Lotta alle dipendenze

Questo modulo nasce dalla considerazione che nella lotta alle dipendenze la piena conoscenza delle sostanze utilizzate presenti sul mercato (degli effetti, dei danni e dei modi di assunzione), risulta determinante ai fini di una efficace prevenzione, evitando nel contempo il fenomeno curiosità, così tanto allettante per gli adolescenti.

Indagini statistiche individuano l’età media della prima sigaretta, per i ragazzi italiani a 11 anni, quindi, qualsiasi proficuo percorso conoscitivo-dissuasivo dovrà necessariamente iniziare prima!!

 

 

Le sostanze stupefacenti sono conosciute ed usate dall'uomo fin dall'antichità, quando erano considerate magiche ed erano impiegate nei riti religiosi. Oggi vengono assunte per migliorare l'attenzione e la concentrazione, così come possono essere utilizzate per scopi curativi, e solo da qualche decennio il loro abuso ha trasformato il fenomeno in un grave problema sociale.

Il termine droga deriva dalla parola inglese “drug”, che indica genericamente un farmaco. L'uso comune del termine però indica delle sostanze illegali, ma in realtà sono droghe anche molte sostanze usate nelle terapie mediche o consumate liberamente, come la nicotina (contenuta nel tabacco), l'alcool, la teobromina, la teofillina e la caffeina (contenuta nel caffè, nella cioccolata e nel the).

 

Possiamo definire come “droghe” o “sostanze stupefacenti”, quelle sostanze psicoattive (o psicotrope), naturali o sintetiche che, per le loro proprietà farmacologiche, agiscono sul sistema nervoso centrale ed alterano l'equilibrio psicofisico dell'organismo, e che, al tempo stesso, possono essere oggetto di abuso, generando una forte dipendenza, sia fisica che psichica.

In genere, tali sostanze psicotrope, fanno parte del gruppo chimico degli Alcaloidi e, caratteristica distintiva, il loro nome termina quasi sempre con “ina”.

L’alcol non fa parte del gruppo chimico degli alcaloidi anche se, l’affetto sul sistema nervoso centrale è molto simile.

La dipendenza da qualsiasi sostanza, sicuramente è la cosa più pericolosa per un individuo, poiché lo sottrae alla propria capacità di intendere e volere.

Sono commessi quotidianamente crimini, delitti, atti moralmente inaccettabili da persone che si “giustificano” dietro la scusante di essere dipendenti da una qualsiasi sostanza.

La ricaduta in termini economici è enorme per ogni società, in quanto gli effetti delle dipendenze vengono pagati con i soldi di tutti!!

E' comunque doveroso sottolineare che, per qualsiasi sostanza, il parametro quantità assunta è fondamentale, ad esempio l'arsenico, probabilmente uno dei veleni più potenti, è tuttora assunto per curare determinate patologie, viceversa anche le sostanze più innocue ingerite in grandi quantitativi possono risultare molto pericolose.

 

 

Meccanismo della dipendenza

Il meccanismo è molto, molto, complesso,  ma può essere semplificato per rendere la comprensione, da parte dei ragazzi, più immediata.

Esistono tante sostanze, prodotte dal nostro organismo, che svolgono funzioni di neurotrasmettitori, cioè trasmettono informazioni da un organo ad un altro (chiamato organo bersaglio), queste in particolare sono:

-         Endorfine

-         Serotonina

-         Dopamina.

Tali sostanze vengono prodotte: dal Cervello,  dall’Ipofisi (una ghiandola situata sopra il palato, avvolta completamente dal cervello) e  dall’Ipotalamo (una ghiandola situata tra il cervelletto e l’ipofisi).

Sono considerate droghe endogene in quanto prodotte direttamente dal nostro organismo e presiedono al “buon umore”, cioè una loro normale produzione assicura una sensazione di benessere all’individuo.

Tutti gli stupefacenti contengono sostanze attive (generalmente appartenenti al gruppo chimico degli alcaloidi), definite psicotrope, cioè agiscono sul sistema nervoso centrale.

Le sostanze attive interagiscono con i neurotrasmettitori endogeni, inizialmente diminuendo la produzione da parte delle ghiandole, fino a sostituirsi completamente, dopo periodi più o meno lunghi di assunzione, a quelli endogeni.

Le ghiandole quindi smettono di produrle e l’individuo, se interrompe l’assunzione di tali sostanze psicotrope, cade in un profondo stato depressivo accompagnato spesso da dolori fortissimi.

La nicotina e l’alcol hanno un comportamento sulla fisiologia umana riconducibile a qualsiasi altra sostanza psicotropa.

Posizione dell'Ipofisi e Ipotalamo
Posizione dell'Ipofisi e Ipotalamo

 

Assuefazione

Col termine assuefazione si intende il fenomeno per cui l’azione o l'efficacia di una sostanza nell'organismo diminuisce, in seguito a ripetute assunzioni, per una sorta di accresciuta resistenza o per una aumento dei processi metabolici di inattivazione cellulare

 

Astinenza

L'astinenza avviene quando una persona dipendente sospende o riduce l'assunzione della sostanza.

Questo comporta spiacevoli modifiche fisiche e del comportamento perché l'organismo non si adatta all'assenza di quella particolare sostanza.

L'astinenza è collegata alla dipendenza, ovvero, una persona che ha astinenza è anche dipendente.

Quando il soggetto avverte astinenza, tende ad assumere la sostanza per attenuarne i sintomi.

I sintomi dell'astinenza variano a seconda della sostanza usata.