Etichette nutrizionali

 

 

Le etichette nutrizionali sono uno strumento, creato soprattutto a tutela del consumatore, sottoposto a delle regole ben precise.

Le etichette recano informazioni circa il contenuto e le caratteristiche dell’alimento confezionato.

Le informazioni, obbligatorie, riguardano:

-         Denominazione di vendita: la descrizione della natura del prodotto (per esempio “Olio d’oliva”);

-         Peso netto: espresso in  l, cl, ml se liquido e in kg o g per gli altri; se l’alimento è immerso in un liquido, deve comparire la dicitura “peso sgocciolato”;

-         Elenco degli ingredienti: Decrescenti per peso (il più abbondante per primo) con in fondo gli additivi indicati dalla nomenclatura europea (la lettera E seguita da un numero) e gli aromi (eventualmente naturali). Devono comparire tutti gli allergeni noti (crostacei, noccioline, uova, cerali contenenti glutine ecc.). Da notare che per la legge italiana acqua minerale, burro, caffè, latte, miele, olio di oliva, pasta secca, tè in foglie, yogurt bianco, verdura fresca non possono contenere additivi. Se contengono più di 150 mg per litro di caffeina, tutte le bevande diverse da tè e caffè e drink a base di questi due alimenti devono riportare la scritta “tenore elevato di caffeina” con specificato il valore di caffeina in mg/100 ml e con l’avvertenza “non raccomandato per bambini e donne in gravidanza o nel periodo dell’allattamento”. Finalmente la dizione oli (grassi) vegetali deve essere accompagnata dall’indicazione del tipo di olio o di grasso (per esempio: olio di palma); se trattasi di miscela di oli vale la dicitura “in proporzione variabile” accompagnata dall’elenco degli oli. Se l’acqua viene aggiunta in misura superiore al 5%, deve risultare in etichetta (deve essere sempre presente per carne, preparazioni di carne o di pesce non elaborati), a meno che non serva per ricostituire un alimento disidratato (per esempio latte in polvere), per il liquido di copertura da non consumarsi, nell’aceto (se è indicato il contenuto acetico) e nell’alcol (se è indicato il contenuto alcolico).;

-         Modalità d’uso e di conservazione (quando necessario): Per esempio la temperatura del frigorifero. Per i prodotti congelati deve comparire la data del congelamento (surgelamento); se scongelato, il prodotto deve riportare la dicitura “scongelato;

-         Data di scadenza: può essere espressa in due forme:

la prima (da consumarsi preferibilmente entro…) indica che il prodotto mantiene le sue proprietà fino alla data indicata , ma che può essere consumato anche per un breve periodo successivo senza pericoli per la salute;

la seconda (da consumarsi entro…) indica che il consumo dopo la data indicata può risultare pericoloso.

Per i prodotti che si conservano fino a tre mesi la data è espressa come gg/mm/aa; per quelli da 3 a 18 mesi è espressa con mm/aa; per quelli che superano i 18 mesi si indica solo l’anno. La data di scadenza deve essere riportata sui singoli pezzi di una confezione multipla.

-         Nome o ragione sociale del produttore o del confezionatore;

-         Sede di origine o luogo di provenienza: Il luogo di provenienza vale per i prodotti “trasformati” e indica la zona di coltivazione o di allevamento della materia prima prevalentemente utilizzata. Tale indicazione serve per arginare l’Italian Sounding, cioè il fenomeno di alimenti presentati come made in Italy, ma realizzati altrove;

-         Titolo alcolometrico volumico: Obbligatorio se il contenuto alcolico supera l’1,2% in volume.

 

Su molte confezioni compaiono anche le informazioni nutrizionali (riferite a 100g o a porzione), circa il:

-         Contenuto calorico (espresso in kj o kcal);

-         Contenuto in Carboidrati (%);

-         Contenuto in Proteine (%);

-         Contenuto in Lipidi (%);

-         Vitamine;

-         Sali minerali;

 

L’etichetta nutrizionale spesso inganna, confondendo le idee con due indicazioni, quelle per 100 g di alimento e quelle per porzione. Il risultato è che spesso molti si riferiscono alle indicazioni per porzione e giudicano una merendina ipocalorica perché per porzione apporta 75 calorie mentre un’altra ne apporta 90; peccato che la prima apporti 480 calorie per 100 g, mentre la seconda ne apporti solo 410.

La porzione della prima merendina non apporta meno calorie perché è meno calorica, ma perché è più piccola!

Considerate sempre le indicazioni riferite ai 100 g e non alla porzione.

Codice a barre

Nel codice a barre sono presenti anche delle importanti informazioni che consentono di identificare la tracciabilità di un prodotto, cioè scoprire in modo immediato l’origine di ciò che intendiamo acquistare. Soprattutto in ambito alimentare, aiuta a scegliere con consapevolezza prodotti made in Italy o provenienti da paesi stranieri.

Per i paesi europei i 13 numeri che si trovano sotto hanno questo significato:

-         Le prime 2 cifre riguardano il paese di origine (80 per l’Italia);

-         Le 2 cifre successive identificano la ditta produttrice;

-         Le successive 5 riguardano il nome del prodotto;

-         L’ultima cifra è il numero di controllo del codice.